Le ruote della carrozza si infrangono
contro le pietre della strada. Dopo una faticosa lezione di
comportamento, ci dirigiamo ancora al Louvre a vedere le stesse opere
di Botticelli o Giotto.
Amo gli artisti di strada, i dipinti
fantasiosi e se qualche volta ti soffermi a guardarli, devi forzare
la tua immaginazione per scoprirne l'enigma. Le tavole con un
soggetto definito senza alcun mistero non sono interessanti. Ma io
non posso mai esprimere la mia opinione, nessuna donna lo può fare e
soprattutto, se le idee e i gusti sono così volgari come i miei,
almeno secondo i miei genitori.
Allora io svuoto la mia testa, non sono
che un gioiello per loro e per il mio futuro marito: Gaspar un ricco
mercante, molto più vecchio di me e brutto, senza nemmeno che mia
sia stato possibile replicare mi è stato messo il suo anello al
dito. Un gioiello attaccato alla loro catena.
Io lo detesto. I miei occhi non sono
che uno specchio appannato che si risveglia solo al calare della
notte. Dopo la cena lascio il mio corsetto sul letto e con un vestito
bianco e semplice corro verso le rive della Senna, dove a piedi nudi
sull'erba mi distendo a guardare le stelle.
Qui ho incontrato il mio amore, un
pianista dal cuore e dagli occhi profondi come le acque che guardo
inginocchiata in questo istante.
Jean era il suo nome, il solo uomo che
mi ha amata con tutte le mie idee senza criticarle, il solo uomo che
ha posseduto il mio cuore e il mio corpo, il solo che è morto per
me.
Voleva sposarmi, ma quando Gaspar l'ha
scoperto lo ha fatto uccidere vilmente.
Mio amore, ti ricordi la nostra serata
sul battello?
Le luci che scaldavano i nostri baci e
le lacrime di gioia che si mescolavano al fiume?
Queste lacrime di solitudine e il mio
dolore si uniranno nella memoria del nostro amore, nelle più
profonde acque al ritmo della sonata che mi hai dedicato al chiaro di
Luna.
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