Prenditi Cura di lei |
di
Kyung-Sook Shin
brossurato,
219 pp
2011, Neri
Pozza, collana Le Tavole d'oro
16,50 euro
Non
ti accorgi di quanto una persona sia stata importante nella tua vita,
finché non la perdi.
Chin-hon
si rese conto di quanto fosse affezionata alla madre, solo dopo che
l'aveva persa. Era scomparsa un pomeriggio, prima di prendere la
metropolitana nell'affollata Seul. Suo padre l'aveva persa di vista
per un istante, ma quando era tornato a cercarla non c'era più. La
ricerca disperata della donna, tra pianti e grida, risuonarono nei
vicoli della metropoli. La cercarono tutti insieme, si unirono per
trovare quell'unica persona che faceva da colla, senza di lei ognuno
avrebbe preso la sua strada senza voltarsi indietro. Uniti come non
lo erano mai stati. Si erano accorti di non aver mai fatto abbastanza
per lei, lei che dedicava tutte le ore della sua vita ad accudirli e
ad amarli senza mai chiedere niente in cambio, fino ad annullarsi per
salvaguardarli. Un commovente susseguirsi di ricordi e legami
familiari. Segreti mai rivelati e sussurrati come confessioni tra i
singhiozzi, per riempire quel pesante e vuoto silenzio.
Un
romanzo commovente che fa rivalutare il proprio legame con le persone
che ci circondano, nella scrittura coinvolgente di Kyung-Sook Shin.
Kyung-Sook Shin |
L'autrice
si rivolge direttamente al lettore, con un punto di vista decisamente
insolito ma per niente pesante, facendogli sentire sulla pelle le
vicende della giovane protagonista Chin-hon. Lascia spazio alla voce
di tutti i componenti della famiglia, fino a farci vivere la storia
attraverso i piccoli e scuri occhi di un piviero pancianera. Ma cosa
ci fa un uccello di mare in piena campagna, sempre rivolto verso la
finestra della casa della sorella di Chin-hon?
Il
primo romanzo di Kyung-Sook Shin, tra le campagne della Corea del Sud
in cui è vissuta, ha ottenuto uno strepitoso successo internazionale
grazie al suo stile peculiare, soffuso e delicato che aveva già
colpito la critica con la raccolta di racconti Dov'era un tempo
l'harmonium nel 1993.
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