Tornano in edicola e sul grande schermo I Puffi
L'intervistato Andrea Mazzotta, detto il Glifo |
La sua passione per il
fumetto è nata in edicola con la lettura di Bonelli, super eroi e
fumetti d'autore. All'Università di Perugia ha avuto la possibilità
di approfondirlo collaborando con la Biblioteca delle Nuvole
diventandone il direttore. L'esperienza e i contatti maturati lo
hanno portato a dirigere la Nicola Pesce Editore e al termine del
rapporto è diventato consulente editoriale della RW-Lineachiara con
la quale lavora attualemente.
Andrea Mazzotta, personalità
di spicco nel mondo fumettistico, ci racconta la sua passione e il
suo lavoro.
Gli intervistatori |
Cosa rappresenta per te
il tuo lavoro e il fumetto?
Personalmente per me questo è il lavoro più bello del mondo. Lo
faccio con passione. Mi piacciono moltissimo i fumetti che considero
una forma di comunicazione primordiale. E poiché mi è sempre
piaciuta la comunicazione ho ritenuto che quella più interessante da
approfondire fosse il fumetto.
Perché primordiale?
Grotte di Altamira, Spagna |
In
questo periodo c'è una forte discussione sulla nascita del fumetto,
il discorso dei protofumetti, associati alle pitture nelle caverne,
come ad esempio le Grotte di Altamira.
Tramite
immagine e poi linguaggio accompagnano l'uomo dalla sua nascita e tu
conoscendo questa forma di comunicazione puoi conoscere l'uomo.
Se
realizziamo la storia a fumetto mondiale è possibile leggere ciò
che succede nella società.
Campagna di sensibilizzazione di Dylan Dog |
Nel
1986, quando trasmettevano quella pubblicità contro l'AIDS e la
discriminazione dei siero positivi, uscirono delle storie di Dylan
Dog a questo proposito. Sensibilizzò moltissimi lettori dando
una chiave di lettura nuova. Un concetto importante in quattro
semplici parole.
O come
quando arrivò il manga in Italia, fu un momento di
globalizzazione.
Nel
fumetto ci leggiamo il mondo.
Perché Dylan Dog
è così importante nello scenario fumettistico italiano?
Dylan Dog è uscito nel 1986, in quel periodo ancora
circolavano le riviste, ma con una forma di comunicazione autoriale
per un lettore sopra i 19 anni con i loro messaggi forti e seri.
Esistevano anche riviste di avventura, ma non avevano un linguaggio
che interessava chi abbandonava per esempio Topolino.
Dylan
Dog ha aperto un dibattito su dove finisce il fumetto popolare e
dove inizia quello d'autore perché con un determinato linguaggio
induceva a riflettere e ti poneva domande. Non aveva il solo scopo di
intrattenerti come Martin Mystery, Tex o Zagor.
Infatti
uno dei primissimi usciti, il numero 13 Vivono tra noi
riportava l'interazione di un'etnia diversa all'interno di un gruppo
sociale con la
metafora dei vampiri. Oppure La zona del
crepuscolo, il numero 7,
una riflessione sull'eternità e
sul quotidiano che si ripete.
Aveva
così tanti piani di lettura che li assorbivamo senza rendercene conto. Ci tornavamo con gli anni.
Quali innovazioni ha
portato Tiziano Sclavi con Dylan Dog?
Tiziano Sclavi e il suo indagatore dell'incubo. http://www.mydylandog.it/index.asp?p=140 |
Ha
cambiato il modo di raccontare e scrivere il fumetto. Le innovazioni
di Sclavi hanno funzionato a livello mondiale. Inserire una ballata o
una poesia in un fumetto con la frequenza e l'abilità di Sclavi è
una cosa che adesso ci sembra normale, ma è geniale.
Sclavi
è stato uno dei primi citazionisti, lui citava in continuazione, ma
non plagiando. Raccontava come lui aveva percepito un film, un libro dando la sua interpretazione fumettistica.
Parliamo un po' del tuo
lavoro alla RW-Lineachiara. Quali sono i dati tecnici dell'attività
editoriale?
Etichette della casa editrice http://www.rwedizioni.it/news/lineachiara/ |
La
casa editrice ha tre etichette editoriali: Lion che si occupa dei
fumetti dell'universo DC e parzialmente del fumetto americano, Goen
per i manga e Lineachiara che racchiude tutto il resto, come fumetto
francese, italiano, argentino e inglese.
Quest'ultima
etichetta finora si occupava di fumetto franco-belga con una
particolare attenzione ai classici, ma ci stiamo allargando a nuovi
orizzonti.
L'integrale de I Puffi |
Quali sono le novità in
uscita?
Per quanto riguarda i classici stiamo lavorando all'integrale de I Puffi, che dovrebbe essere disponibile per Settembre. Ha una
forte componente saggistica perché quando si propongono opere classiche, è molto importante inserire una
componente redazionale, che contestualizzi il periodo storico e il
significato che ha portato l'opera. Dell'autore pubblicheremo tutto
anche John & Solfami, serie originale in cui I Puffi
erano uno spin off dell'avventura Il flauto a sei Puffi.
L'ampliamento di
orizzonti a cui ci accennavi di cosa si tratta?
Allargheremo la nostra produzione verso altri paesi. Pubblicheremo materiale italiano non recentissimo, ma di altissimo livello che da
anni manca in tutte le librerie e in tutte le edicole, reclamato più
volte da moltissimi lettori, con un tipo di fumetto disneyano e una
storia gloriosissima in edicola compiendo un percorso parallelo a
Topolino.
Per concludere, come
consideri l'Italia verso i fumetti?
L'Italia è un ottimo paese per leggere i fumetti perché viene
stampato molto materiale. In Giappone il fumetto francese esce molto
poco. In America leggereste molto meno fumetto giapponese e meno
francese di quello che si legge in Italia. In Francia stessa cosa. Il
fumetto argentino è conosciuto poco. Pertanto per il mercato del
fumetto, l'Italia è il paese migliore.
Tenete sotto clic il blog: http://www.lospaziobianco.it/
Stephanie Soren
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