mercoledì 3 luglio 2013

Per il ritorno de I Puffi interpelliamo il Glifo

Tornano in edicola e sul grande schermo I Puffi

L'intervistato Andrea Mazzotta, detto il Glifo

La sua passione per il fumetto è nata in edicola con la lettura di Bonelli, super eroi e fumetti d'autore. All'Università di Perugia ha avuto la possibilità di approfondirlo collaborando con la Biblioteca delle Nuvole diventandone il direttore. L'esperienza e i contatti maturati lo hanno portato a dirigere la Nicola Pesce Editore e al termine del rapporto è diventato consulente editoriale della RW-Lineachiara con la quale lavora attualemente.
Andrea Mazzotta, personalità di spicco nel mondo fumettistico, ci racconta la sua passione e il suo lavoro.


Gli intervistatori

Cosa rappresenta per te il tuo lavoro e il fumetto?

Personalmente per me questo è il lavoro più bello del mondo. Lo faccio con passione. Mi piacciono moltissimo i fumetti che considero una forma di comunicazione primordiale. E poiché mi è sempre piaciuta la comunicazione ho ritenuto che quella più interessante da approfondire fosse il fumetto. 


Perché primordiale?
Grotte di Altamira, Spagna

In questo periodo c'è una forte discussione sulla nascita del fumetto, il discorso dei protofumetti, associati alle pitture nelle caverne, come ad esempio le Grotte di Altamira.
Tramite immagine e poi linguaggio accompagnano l'uomo dalla sua nascita e tu conoscendo questa forma di comunicazione puoi conoscere l'uomo.
Se realizziamo la storia a fumetto mondiale è possibile leggere ciò che succede nella società.

Campagna di sensibilizzazione di Dylan Dog

Nel 1986, quando trasmettevano quella pubblicità contro l'AIDS e la discriminazione dei siero positivi, uscirono delle storie di Dylan Dog a questo proposito. Sensibilizzò moltissimi lettori dando una chiave di lettura nuova. Un concetto importante in quattro semplici parole.
O come quando arrivò il manga in Italia, fu un momento di globalizzazione.
Nel fumetto ci leggiamo il mondo.




Perché Dylan Dog è così importante nello scenario fumettistico italiano?

Dylan Dog è uscito nel 1986, in quel periodo ancora circolavano le riviste, ma con una forma di comunicazione autoriale per un lettore sopra i 19 anni con i loro messaggi forti e seri. Esistevano anche riviste di avventura, ma non avevano un linguaggio che interessava chi abbandonava per esempio Topolino.
Dylan Dog ha aperto un dibattito su dove finisce il fumetto popolare e dove inizia quello d'autore perché con un determinato linguaggio induceva a riflettere e ti poneva domande. Non aveva il solo scopo di intrattenerti come Martin Mystery, Tex o Zagor.
Infatti uno dei primissimi usciti, il numero 13 Vivono tra noi riportava l'interazione di un'etnia diversa all'interno di un gruppo sociale con la 
metafora dei vampiri. Oppure La zona del crepuscolo, il numero 7, 
una riflessione sull'eternità e sul quotidiano che si ripete.
Aveva così tanti piani di lettura che li assorbivamo senza rendercene conto. Ci tornavamo con gli anni. 

Quali innovazioni ha portato Tiziano Sclavi con Dylan Dog?
Tiziano Sclavi e il suo indagatore dell'incubo.
http://www.mydylandog.it/index.asp?p=140

Ha cambiato il modo di raccontare e scrivere il fumetto. Le innovazioni di Sclavi hanno funzionato a livello mondiale. Inserire una ballata o una poesia in un fumetto con la frequenza e l'abilità di Sclavi è una cosa che adesso ci sembra normale, ma è geniale.
Sclavi è stato uno dei primi citazionisti, lui citava in continuazione, ma non plagiando. Raccontava come lui aveva percepito un film, un libro dando la sua interpretazione fumettistica. 

Parliamo un po' del tuo lavoro alla RW-Lineachiara. Quali sono i dati tecnici dell'attività editoriale?

Etichette della casa editrice
http://www.rwedizioni.it/news/lineachiara/
La casa editrice ha tre etichette editoriali: Lion che si occupa dei fumetti dell'universo DC e parzialmente del fumetto americano, Goen per i manga e Lineachiara che racchiude tutto il resto, come fumetto francese, italiano, argentino e inglese.
Quest'ultima etichetta finora si occupava di fumetto franco-belga con una particolare attenzione ai classici, ma ci stiamo allargando a nuovi orizzonti. 
L'integrale de I Puffi

Quali sono le novità in uscita?

Per quanto riguarda i classici stiamo lavorando all'integrale de I Puffi, che dovrebbe essere disponibile per Settembre. Ha una forte componente saggistica perché quando si propongono opere classiche, è molto importante inserire una componente redazionale, che contestualizzi il periodo storico e il significato che ha portato l'opera. Dell'autore pubblicheremo tutto anche John & Solfami, serie originale in cui I Puffi erano uno spin off dell'avventura Il flauto a sei Puffi

L'ampliamento di orizzonti a cui ci accennavi di cosa si tratta?

Allargheremo la nostra produzione verso altri paesi. Pubblicheremo materiale italiano non recentissimo, ma di altissimo livello che da anni manca in tutte le librerie e in tutte le edicole, reclamato più volte da moltissimi lettori, con un tipo di fumetto disneyano e una storia gloriosissima in edicola compiendo un percorso parallelo a Topolino

Per concludere, come consideri l'Italia verso i fumetti?

L'Italia è un ottimo paese per leggere i fumetti perché viene stampato molto materiale. In Giappone il fumetto francese esce molto poco. In America leggereste molto meno fumetto giapponese e meno francese di quello che si legge in Italia. In Francia stessa cosa. Il fumetto argentino è conosciuto poco. Pertanto per il mercato del fumetto, l'Italia è il paese migliore. 



Salutiamo Andrea e non perdete le novità e gli eventi del mondo del fumetto. 
Tenete sotto clic il blog: http://www.lospaziobianco.it/



Stephanie Soren

Nessun commento:

Posta un commento