l'intervista a Loris
Cantarelli
Come è nato Fumo di
China?
Uscì
nel 1978 dopo varie sperimentazioni. E' uscita come bollettino del
Club Giovani Amici del Fumetto, trimestrale per fumetterie e infine
rivista distribuita in edicola restando invariato ed intenso
nonostante il passare del tempo l'amore per il fumetto che ha unito
lettori di tutte le età. Marco Marcello Lupoi, attualmente dirigente
Marvel e Panini, ha lavorato da giovanissimo per FdC. La
sua rubrica l'ha
chiamata Cuore di China
in cui racconta le vicissitudini sentimentali dei super eroi
americani, che da sempre lo hanno appassionato.
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Love and Rockets dei fratelli Fernandez |
E
soprattutto quelli dei fratelli Fernandenz, con il ciclo Love
and Rockets.
Esatto, si divertita a raccontare il fumetto americano così.
Pino
di Stefano è un esordiente redazionale che ha pubblicato recensioni
con voi. Come ci è riuscito?
Nel
suo caso è uno scrittore appena laureato, che ha scritto un libro su
Pasolini. Si è presentato come scrittore con l'interesse di
recensire per noi, un esempio di sua recensione è quella di Zero
Calcare.
In genere come la nostra storia dimostra siamo aperti a tutte le
collaborazioni. E' chiaro che prima chiediamo delle prove. In genere
basta un buon italiano e un po' di buon senso. Però il fatto di
dover raccontare o spiegare le cose in un limitato numero di battute
non si improvvisa.
I suoi pezzi andavano bene.
Se vi
propongono articoli o recensioni con errori come vi comportate?
Non succede niente di tragediografo, li segnaliamo e li correggiamo
con i controlli dovuti. Dovremmo essere in grado di conoscere tutto
di tutti, così da poter individuare i possibili errori. Ovviamente
dipende anche dalla loro entità: se un errore consistente finisse in
stampa certamente non ci facciamo una bella figura.
Nell'intervista
ad Andrea Mazzotta pubblicata qualche giorno fa, abbiamo parlato di
come l'Italia sia un ottimo paese per il mercato dei fumetti. Cosa ne
pensi?
Poche volte si ricorda che l'Italia è una delle super quattro potenze
produttrici di fumetto: Giappone, America e area francofona detengono
il podio seguite dall'Italia.
Magari produciamo meno copie, ma i personaggi creati e conosciuti
all'estero sono moltissimi.
E' vero siamo quarti su quattro, ma tra quali quattro: il Giappone ha
la popolazione che legge di più al mondo e non solo fumetti, ma in
generale, negli Stati Uniti è nato il fumetto americano mentre
nell'area francofona il fumetto seppur pubblicato solo in libreria,
molte iniziative che lo riguardano sono finanziate dallo Stato e il
ministro della cultura partecipa a inaugurazioni e manifestazioni.
Ogni lingua e paese adesso ha la sua produzione di fumetti, pertanto
non siamo per niente in una posizione sfavorevole, direi adeguata
alla produzione dei tre quarti di fumetti disneyani che vengono
prodotti da autori italiani.
Cosa
tendete a privilegiare nelle recensioni?
Poiché
il periodico è mensile non recensiamo ciò che il mese dopo è già
sparito, per tanto evitiamo il materiale da edicola e ci dedichiamo a
fumetti che il lettore può acquistare in fumetteria o in libreria
dove può trovare anche gli arretrati. Inoltre abbiamo esperti che
frequentano fumetterie e librerie, pertanto è difficile che ci
sfuggano le novità, mentre è più facile che a passare inosservati
siano volumi vecchi ma non per questo meno interessanti.
Consideri
importante la lettura di FdC
per gli appassionati di fumetto?
In
questi anni siamo passati dall'essere l'unica fonte a una delle
tante,
Batman è bello o Superman
è brutto. Ci sono storie belle
di Batman come
Il ritorno del cavaliere oscuro che
la Lion riproporrà, o All star Superman
uscita pochi anni fa.
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Batman, Il ritorno del cavaliere oscuro di Frank Miller |
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All Star Superman di Grant Morrison |
specialmente con l'avvento del web, che propone sempre più
siti già indirizzati all'interesse specifico del lettore. Nonostante
questo resta una rivista importante per tutti quei lettori che
desiderano una panoramica più ampia delle mode e delle influenze del
momento. Le nostre recensioni guidano anche gli appassionati
nell'enorme flusso della produzione fumettistica. Ci sono infatti
storie belle e brutte per ognuno dei super eroi: non si può dire
Possiamo
avere qualche anticipazione sul prossimo numero di FdC?
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END di Barbara Canepa
e Anna Merli |
Posso
dirvi che ci sarà un'intervista a Barbara Canepa e Anna Merli,
rispettivamente sceneggiatrice e disegnatrice del gotico END.
Elisabeth attesa da noi da molto
tempo.
Mentre
in copertina lasceremo spazio al nuovo fumetto bonelliano Drago
Nero, anticipato dal numero zero
di sedici pagine, molto professionale. Della storia possiamo dire
ancora ben poco essendo solo al primo volume.
Persino
la Sergio Bonelli che poteva vivere di soli fumetti, ha utilizzato un
nuovo linguaggio per pubblicizzare la sua nuova uscita. Cosa ne pensi
di questa scelta?
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Drago Nero di Luca Enoch |
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Mazinga Z di Go Nagai |
Oggi
non si può più fare i fumetti con i fumetti. Finalmente anche la
Bonelli ha adottato il web per pubblicizzare la sua uscita, con l'apertura di un blog, di una pagina Facebook e la pubblicazione di banners, per non parlare dell'accordo con la casa di distribuzione di videogiochi fantasy, con il cui acquisto ricevi la copia cartacea del numero zero di Drago Nero.
Non è per niente inusuale come scelta, è una cosa che in America e
in Giappone succede da molto tempo. Si pensi a Mazinga Z il
robot nipponico seguito poi da Goldrake
che risultava avere le gambe larghe poiché il creatore era stato
influenzato dall'inventore di giocattoli che lo aveva avvertito
dell'impossibilità per un futuro pupazzo di restare in piedi con
quella forma. Incredibile, in Giappone già quaranta anni fa tutto
era pensato insieme:fumetto, animazione gadgets.
Oggi non possiamo più creare solo con un medium.
Per
chi si affaccia alla scrittura creativa, che direzione consigli?
Assolutamente la sceneggiatura, abbiamo poca produzione buona in
questo ambito, in particolare perché l'italiano è parlato meno di
altre lingue all'estero e per questo abbiamo meno lavoro, riflettendo
la crisi come tutti gli altri ambiti.
Inoltre apre la mente e ti fa vedere le cose in un'altra ottica.
Tutti andiamo al cinema, ma pochi si concentrano per capire cosa ci
sia dietro. E' facile staccare il cervello e lasciarsi trascinare dal
film. Sicuramente si seguirebbe meno il film cercandoci dentro, ma si
ricorderebbe meglio e con un significato diverso.
Mentre
quanti romanzieri ci sono?
In Italia si dice che nessuno legge, ma tutti hanno il romanzo nel
cassetto. Questo è grave perché se un non-lettore scrive come
legge, è bene che ci resti nel cassetto.
Non
è vero che oggi i ragazzi scrivono poco. In realtà tutti i devices
spingono a scrivere di più come social network e what's app, ciò
che è cambiato è il tipo di linguaggio, sicuramente diverso e non
adatto a un libro o una rivista.